domenica 21 dicembre 2014

Navidad #5 [Spagna]

Salve Pagemasters! Scusate i due giorni di assenza, non sono riuscita a scrivere i post come promesso, ma recupererò. Oggi post doppio! Allora, cominciamo con la Spagna. Man mano che vado avanti nella ricerca delle tradizioni dei vari paesi, mi stupisco sempre di più di alcune usanze strane, e vi assicuro che la Spagna è stupenda. A seguire capirete cosa intendo.

In Spagna il Natale inizia l'8 dicembre con l'Immacolata Concezione. A Siviglia la giornata viene festeggiata col tipico Baile de los Seises all'interno della Cattedrale, ovvero dieci bambini vestiti con abiti che rimandano al Sedicesimo secolo che interpretano un canto sacro, dedicando una danza alla Vergine, una al prelato e una alle autorità cittadine.

Caganer nella sua miglior veste
Tra gli addobbi natalizi, nelle case e nelle chiese, non manca il presepe, chiamato nascimiento o belén [esatto! Belen, è una persecuzione]. Un personaggio immancabile nel presepe è il caganer, un omino intento a defecare. Meraviglioso, meraviglioso! Il significato si è perso nel tempo, ma si pensa che potesse essere un riferimento alla fertilità della terra o un simbolo di uguaglianza tra generi e razze, della serie caghiamo come tutti. Ad ogni modo non metterlo nel presepe porterebbe sfortuna.

Giornata importante per entrare appieno nel clima natalizio è il 22 dicembre, giorno della Lotteria di Natale, che viene trasmessa anche per radio e televisione. La tradizione ha radici nella seconda metà del 1700, e da più di duecento anni il compito di estrarre i biglietti vincenti è affidato agli alunni del collegio di San Ildefonso di Madrid.

Polvorones
La sera della Vigilia, la Nochebuena, gli spagnoli si riuniscono per il cenone, generalmente in casa dei nonni, durante il quale si ascoltano e cantano i villancicos, ovvero le carole di Natale. I piatti che vanno per la maggiore sono i frutti di mare, l'agnello, il tacchino e il prosciutto, innaffiati da vino e cava, lo champagne catalano. Per finire, ovviamente, coi dolci tipici: torrone e polvorones, dei dolci fatti con farina, strutto e zucchero a velo, aromatizzati con caffè, limone, cannella, nocciole, cacao. Finita la cena ci si scambiano i regali, che però consistono in dolci e caramelle, perché i regali consistenti verranno scambiati il 6 gennaio.
E qui le tradizioni si discostano un po' a seconda della zona di cui si parla.

Il Tìo intento a cagar i doni
In Catalogna, i regali si ricevono il 25 dicembre, e a portarli è il Tìo (lo zio), che sarebbe un tronco di legno coperto con uno scialle e ricoperto di biscotti, in modo che possa trasformare il cibo in regali. Nella notte del 24 dicembre i bambini usano colpire forte il tronco con un bastone, invitandolo con una canzoncina a espellere i doni, ovvero a fer cagar el tìo. Favolosi. Peraltro, la tradizione catalana prima della cena della Vigilia prevede l'esplicito augurio Menja bé, caga fort! Li adoro sempre di più.
Il delizioso Olentzero
A Pamplona, invece, passa l'inquietantissima figura dell'Olentzero. Tale Olentzero è un carbonaio che la notte della Vigilia scende dai monti per annunciare la nascita di Gesù. Viene descritto come un uomo grasso, sporco di carbone, ubriacone e di buona forchetta, rappresentato con una pipa, un fucile in spalla e un mazzo di fiori in mano. L'ansia.

Il 28 dicembre viene celebrato El día de los Santos Inocentes, in memoria della Strage degli Innocenti, cioè dei bambini, che ordinò Erode nel tentativo di trovare e uccidere Gesù. Questa giornata, però, è dedicata agli scherzi e alle prese in giro. Lo si fa in famiglia, tra amici, ma anche gli emittenti trasmettono notizie false o coinvolgono personaggi famosi nei loro scherzi.

Il 31 dicembre, la nocheiveja, la tradizione prevede la campanadas y doce uvas, in cui, negli ultimi secondi prima della mezzanotte, vengono mangiati dodici acini d'uva uno dietro l'altro come porta fortuna per l'anno nuovo. All'alba nel nuovo anno, invece, prima di andare a dormire è usanza mangiare cioccolata calda con i churros, dolci composti da una pastella fritta e spolverizzata di zucchero.

Roscón de reyes
Le feste terminano il 5 e il 6 gennaio, giornate dedicate ai bambini. Il pomeriggio del 5 inizia con la Cabalgada de los Reyes Magos, in cui i Re Magi sfilano, arrivati da lontano per vedere Gesù portando doni e dolci. La sera del 5 i bambini lasciano latte e biscotti per i tre Re e al mattino trovano i regali. Altre versioni vogliono invece che ai Re Magi venga lasciato un bicchierino di liquore per riprendere le forze. L'alcol fa sempre miracoli. Il mattino dopo i bambini aprono i regali e mangiano il tipico Roscón de reyes, un ciambellone decorato con pezzi di frutta candita che simboleggiano le pietre preziose delle corone dei tre Re, e farcito con creme di vari gusti. Ovviamente, all'interno viene inserita una statuina di Gesù Bambino, e indovina indovinello, quali mai saranno le conseguenze per chi troverà la statuina? Ebbene sì, sarà fortunato.

Volevo terminare qui, ma ho letto un'altra cosa che mi ha fatto ridere tantissimo nella mia crudeltà, e quindi ve la riporto. Mentre nelle varie città spagnole il 5 gennaio passano i Re Magi, i bambini di Algeciras passano il pomeriggio a passeggiare per il loro paese trascinando delle lattine vuote legate a delle corde, per fare rumore e attirare i Re Magi, così che si ricordino di loro, siccome una volta il Gigante Botafuegos ha coperto il cielo di Algeciras con nubi scure impedendo l'arrivo dei tre. Poveri sfigati.

La ricetta spagnola che vi lascio è quella del Turron de Jijona. Non mi sembra che sia tanto tanto diversa da quello italiano, ma comunque à vous :)

Turron de Jijona
Ingredienti:
- 450 g di miele
- 350 g di mandorle
- 100 g di nocciole
- 450 g di zucchero
- 5 albumi
- 1 cucchiaino di cannella in polvere

Preparazione:
Prendete le mandorle e le nocciole e mettetele nel forno a 180° C per cinque minuti per farle tostare. Tritate finemente le mandorle e le nocciole e poi mettetele in un mortaio schiacciandole con un pestello sino ad ottenere una pasta morbida.
In un tegame, scaldate il miele assieme allo zucchero sino a quando lo zucchero non si è sciolto completamente, poi lasciate raffreddare leggermente.
In una tazza sbattete gli albumi a neve e uniteli alla pasta di mandorle e nocciole.
Mescolate costantemente il tutto con una spatola di legno per circa dieci minuti, togliete dal fuoco e mettete il composto ottenuto in uno stampo di legno foderato con della carta di riso. Lasciate raffreddare, quindi spolverate il turron de Jijona con un cucchiaino di cannella.

Spero che il Natale in Spagna vi sia piaciuto tanto quanto è piaciuto a me. Ci vediamo più tardi col prossimo Natale! :D


Fonte ricetta: Turron de Jijona

P.S. C'è stato una modifica nel post Christmas #1 [Inghilterra]. Ho cambiato la canzone di Natale, siccome quella che avevo messo non era inglese ma solo tradotta in inglese. Psicopatia portami via.

2 commenti:

  1. che bella la tua iniziativa per conoscere il natale del mondo... o il mondo attraverso il natale!

    Questa tradizione delle lattine è davvero tremenda... e divertentissima!

    qui in argentina invece il natale assomiglia tantissimo al nostro capodanno, con tanto di brindisi con conto alla rovescia a mezzanotte e petardi!

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    1. Grazie! Mi sono divertita a fare le ricerche e ho scoperto un sacco di cose interessanti, sono contenta che ti sia piaciuto! Quella delle lattine è assurda xD poveri bambini.
      L'Argentina mi manca, non lo sapevo. Che bello, sarà certamente molto allegro :D

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